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Le opere di Luigi Pirandello (Premio Nobel per la Letteratura nel 1934) si originano ai margini del Realismo ma presto arrivano ad ottenere una propria originalità con la loro amara e paradossalmente ironica visione della vita. Pirandello si concentra sull'individuo, sulle sue ansie e sui suoi disperati tentativi per vivere, per essere qualcuno, ma è sempre insoddisfatto fino al punto di arrivare a compiere gesti bizzarri, se non folli. In un universo indicidibile tutto appare relativo, compreso l'individuo che con la sua scoperta della vuotezza e dell'insignificanza della vita è al centro dei romanzi di Pirandello, dei suoi drammi teatrali e delle sue novelle.